mercoledì 5 novembre 2008

autobus

mi sveglio di botto. cazzo è sto bordello? ah si. la sveglia. spenta. stai sveglio. devi andare a lezione. assolutamente. il professore non ti vede da due settimane. stai sveglio. non più di 5 secondi e ti riaddormenti. potrebbero essere passate ore.. proprio come è successo tutti i giorni precedenti.. ma guardi l'orologio e sono passati solo 5 minuti. botta di culo. ok. stai su. no seduto. stai su. ora. sono su. e ora? devi lavarti. lavati. va bene. ti trascini al bagno. quale bagno? dai vai in quello laggiù che c'è la finestra e la luce che entra è bella. no aspetta.. sono le 7 e non c'è luce fuori. ok. allora vada per quello vicino. quello piccolo. si ma questo non è un bagno. è un buco dove in qualche modo sono riusciti a farci stare un cesso e un lavandino. pure la mensola c'hanno messo. però è sotto al lavandino. e quasi tocca il cesso. fai streching mentre ti lavi le ascelle. caffe. ho bisogno di caffe. assolutamente. moka. non dai nulla per scontato. e quindi sorridi tenendo in mano una moka vera e una confezione di caffe vero. il fornello è sporco e un odore pungente di schifo fuso ti colpisce al naso. fastidio. chi cazzo è che non ha pulito il fornello. aspetta. lo hai pulito tu prima di andare a letto. bravo. la prossima volta usa lo spruzzino ok? ok. la tua mano è fissa sul cellulare nella tasca. e a intervalli di 40 secondi lo tiri fuori per controllare l'ora. magari cerca di non perdere l'autobus come ieri eh. che ne dici? va bene. camera. butto la roba dentro lo zaino. portatile. spagnolo. lo prendo. non lo prendo. tanto non ci vai. si che ci vado. no non ci vai perche devi leggere il paper. cazzo il paper! devo leggere il paper. devo finire le slide con dave. tanto va a finire come al solito. che fanno tutto gli altri. cazzone. cazzone. tanto lo sai come va a finire. dai che perdi l'autobus. il caffe. è venuto su. catroia è tardissimo. lascia un po di caffe per vero. l'altro giorno è stato bello trovarlo già pronto nella moka ancora calda. basterà? si che basta. zucchero. latte. l'hai finito ieri. beh allora inculalo a qualcuno. bevi. bevuto. è tardissimo. lava la tazza. fatto. asciuga la tazza. fatto. anche il cucchiaino. porca. scale. corri. corri. proprio buio eh! eccola. aspetto in piedi. ciondolando. fumo? no che non fumi coglione sono le 7. mi guardo intorno. cerco un viso. sono le 7 emmezza non c'è nessuno che tu conosca in giro a questora. no eh? va be. pensi a lei. non fare il cazzone. va bene. non fare il cazzone. hum. sta arrivando.. tira fuori la tessera. penso a lei. è arrivato. tira fuori la tessera. penso a lei. la tessera.

domenica 2 novembre 2008

Tjörnin

tornavo a casa dall'università. c'era una luce stupenda. l'autobus è passato davanti al laghetto, era pieno di anatre e cigni (più qualche piccione sfigato). giusto il tempo di lanciare lo zaino in camera e prendere la macchina fotografica, poi mi sono fiondato giu al laghetto. faceva un freddo cane e c'era vento, ma la luce era fantastica. il lago era in buona parte ghiacciato.