giovedì 1 ottobre 2009

Ancora citazioni...

Qualche giorno fa ho finito di leggere l'autobiografia di Stefan Glowacz, un arrampicatore bavarese che ha cominciato la sua carriera dall'arrampicata sportiva per arrivare all'alpinismo su grandi pareti, in posti dispersi attorno al globo... negli anni sto tipo ha maturato un'etica dell'arrampicata tutta sua, che include come parte integrante dell'avventura l'avvicinamento, fatto rigorosamente "by fair means", cioe' senza l'ausilio di mezzi quali elicotteri, aereoplani o portatori. Questo l'ha portato a raggiungere l'Antartica dalla Terra del Fuoco in barca a vela, a pagaiare in kayak nelle acuqe della Groenlandia e dell'isola di Buffin, per poi scalare pareti spesso sconosciute e a malapena rintracciabili sulle mappe.



Due frasi mi hanno colpito in particolar modo:

"Non mi ponevo la domanda sul significato del tutto. Il senso del mio agire era l'agire stesso. Mi realizzavo nel movimento. Quindi il culmine dell'insuccesso non era rappresentato dalla caduta, bensi' dallo stato di inattivita'."


Mi piacerebbe potermi rispecchiare in questa frase.. ma non posso. So bene che per mia natura non sono una persona attiva, o sempre in movimento. Infatti ogni volta ho sempre bisogno di qualcuno che mi supporti e che mi inciti. E' la scintilla iniziale quella che mi manca, poi una volta che sono partito le cose vengono da se...

"[...] le montagne hanno il potere di rivelare ogni menzogna e consentono di riconoscere se stessi e gli altri. Prima o poi tutti gettano la maschera. Nelle situazioni estreme ogni sfaccettatura della personalita' emerge in forma concreta."


Stefan Glowacz
On the Rocks

Nessun commento: